Spesa pubblicitaria: necessità?

I benefici che la spesa pubblicitaria porta al nostro business. 

I tempi di crisi portano inevitabilmente a ridefinire le nostre necessità e a legarci solo  ad esse eliminando quanto superfluo. Calandoci nella nostra realtà di imprenditori siamo costretti ad affrontare questa verità su due fronti: il calo della domanda del nostro prodotto (per taluni di noi) e la riduzione delle spese non necessarie per la nostra impresa (per tutti noi). 

Un punto chiave per tutte le imprese diventa quindi individuare i costi non necessari per far sì che possano essere eliminati dai nostri bilanci, al fine di salvare un minimo di utile o, quanto meno, ridurre le perdite. Nella prassi purtroppo, come la storia ci insegna, vengono classificati tra i costi non necessari le spese pubblicitarie e questo articolo ha proprio l’obiettivo di indagare, dal punto di vista strategico e finanziario, se sia giusto classificarle in questo modo. 

Da qualche anno, le spese pubblicitarie vengono considerate degli “investimenti” in quanto permettono di modificare la percezione del nostro prodotto/servizio e quindi il valore che i clienti attribuiscono allo stesso. Proprio la percezione del nostro prodotto/ servizio è l’elemento sul quale si dovrebbe puntare in periodi di crisi, durante i quali i clienti passano molto più tempo a cercare il prodotto che si addice alle loro esigenze (ridotte, appunto, a necessità), di conseguenza investire in pubblicità per conoscere le richieste del mercato ed adattare i nostri prodotti ad esse, oltre che, soprattutto, far conoscere le caratteristiche dei nostri prodotti che potrebbero incontrare le nuove necessità dei clienti diventa fondamentale dal punto di vista strategico per la sopravvivenza delle nostre imprese. 

Un articolo del 19 Febbraio 2008 del Financial Times di John Quelch ci ricordava già allora che investire in pubblicità durante una recessione, quando i concorrenti riducono i loro investimenti o altri sono addirittura finiti fuori mercato, ci permette di aumentare la nostra quota di mercato e, con una pubblicità efficace, il ritorno sull’investimento pubblicitario potrebbe essere addirittura più alto rispetto al ritorno in tempi normali. 

Da qui partiamo per analizzare l’investimento pubblicitario anche dal punto di vista finanziario. 

Questo nuovo contesto può avere un risvolto positivo da un certo punto di vista: ci permette di negoziare prezzi più bassi per le nostre materie prime/merci ed un tasso di interesse più basso su eventuali prestiti. Ciò, unito al maggior ritorno dell’investimento pubblicitario che mantiene costante o addirittura aumenta le vendite (per quanto abbiamo 1 visto prima), agevola l’incremento del nostro margine di guadagno migliorando il ritorno dell’investimento (Return on Investment), e gli imprenditori più attenti si accorgono subito dell’importanza di tale novità. 

Un ROI più alto e un interesse più basso ci permettono di beneficiare della leva finanziaria e cioè della possibilità di generare un ritorno sul capitale (ROE) maggiore, grazie non ad altro capitale nostro, ma a risorse finanziarie prese a prestito e ora come non mai, in cui pochi di noi hanno altro capitale da investire, è sicuramente conveniente migliorare la redditività del nostro business con il capitale altrui. 

Adesso che abbiamo evidenziato le implicazioni dell’investimento pubblicitario per le nostre imprese sia dal punto di vista strategico che finanziario, resta a te la scelta: la spesa pubblicitaria è una necessità? 

 

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Pio Mele

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